Morire d’infarto : due casi estremi

morire d'infarto

Secondo l’ISTAT, la prima causa di morte in Italia è un insieme di patologie legate al sistema cardiocircolatorio, tra cui, appunto, morire d’infarto.

La recente scomparsa del famoso youtuber noto per le grandi abbuffate ha riportato alla luce, oltre alle evidenti problematiche psicologiche, anche le problematiche legate alla cattiva alimentazione.

Non mi dilungo su questa faccenda, ma la voglia di scrivere queste due righe mi è venuta perché stamattina ho letto questo articolo :

infarto

Morire d’infarto : casi estremi

È dell’8 agosto la notizia della morte di John Meadows, bodybuilder professionista : attacco cardiaco.

Quindi la stessa causa di morte occorsa a due categorie di persone agli opposti :

  • un grande obeso
  • due sportivi professionisti

Chi mi conosce sa quanto professi il condurre una vita sana fatta di movimento e alimentazione corretta, però fa arrabbiare quando sportivi di alto livello cadono nella trappola del doping.

Mi fa anche molto arrabbiare quando, come nel caso di Meadows, a piangere la morte dello sportivo sono la moglie e i figli.

A che pro dedicarsi ad una vita di sport per poi cadere nella trappola delle droghe e fare questa fine a 40 anni?

All’indomani della morte di John Meadows si sono tutti spesi in parole di cordoglio (SACROSANTE E DOVEROSE), ma nessuno di questi, i giorni successivi, ha pensato bene di fare una campagna contro l’uso delle sostanze dopanti.

Questo è l’aspetto dello sport professionistico che mi fa più schifo.

Sopratutto quando, come nel caso del bodybuilder morto a Tiglieto, la Polizia andrà (GIUSTAMENTE) a caccia del Personal Trainer (categoria alla quale spero di poter presto appartenere) che gli ha venduto quella roba.

Conclusioni

Quello che c’è di sbagliato in queste cose è che la gente non è capace di essere concreta quando si tratta di imparare un messaggio : essere tristi e dispiaciuti per la morte di una persona è giusto, è umano, è doveroso.

Ma è altrettanto giusto e doveroso raccogliere il significato della tragedia e far sì che non si ripeta più.

Mi dispiace che Meadows sia morto a 40 anni, ma se non si fosse drogato ora giocherebbe con le sue figlie in giardino.

Mi dispiace per il culturista morto a Tiglieto, ma a 33 anni, se non si fosse drogato, ora sarebbe con la sua fidanzata nei boschi di Acquabianca o in gita alla Badia di Olbicella.

Mi dispiace anche per lo youtuber, ma non capisco perché le persone che gli sono state vicino abbiano aspettato così tanto prima di farlo riabilitare.

Leave A Comment

Shares